Trappole chimiche o metodi naturali: come eliminare i tarli senza rovinare i tuoi mobili

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L’incubo degli amanti dell’arredamento in legno è rappresentato da piccoli insetti che, nonostante la dimensione esigua, possono creare danni enormi a mobili antichi e non solo. Scopri, quindi, i vantaggi e gli svantaggi dell’impiego di metodi chimici e naturali per l’eliminazione dei tarli, proseguendo con la lettura.

Tarlo: di cosa si tratta?

I tarli sono dei piccoli coleotteri, chiamati in entomologia con il nome Anobium punctatum. Più comunemente, sono noti come tarli del legno o tarli dei mobili. Perché l’appellativo “punctatum”? Perché gli adulti sono caratterizzati da elitre rigide, di colore marrone scuro costellati interamente e uniformemente di piccoli puntini più chiari.

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Non sono gli esemplari adulti, tuttavia, che destano le maggiori preoccupazioni! Sono le larve, infatti, la causa principale della comparsa di buchi e fessurazione sui mobili in legno nobile o massello. Tuttavia, le femmine agiscono creando danni indirettamente in quanto depongono le uova nelle vecchie fessurazioni o nei vecchi fori di sfarfallamento.

Perché le larve consumano il legno? Per ottenere i nutrienti di cui hanno bisogno, contenuti in esso, ovvero la cellulosa e l’amido. Una volta giunte a pieno sviluppo, esse si impupano nelle fessurazioni che hanno precedentemente creato e qui permangono fino allo sfarfallamento degli adulti, il cui segnale è rappresentato dai buchini che si vedono sui mobili.

Quali sono i danni che i tarli possono causare?

I danni causati dai tarli non dovrebbero essere sottovalutati in quanto sono subdoli e la loro entità non è visibile completamente dall’esterno. Il segno distintivo di una infestazione in corso o passata è la presenza di piccoli fori, dal diametro di circa 2 mm, sulla superficie del legno. La presenza di tali buchi è indice di fessurazione interna non visibile.

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Il legno tarlato, a seconda della gravità dell’infestazione, può diventare tanto debole e fragile da arrivare a fratturarsi e cedere. Questo può rappresentare un grosso inconveniente soprattutto se ad essere attaccati sono elementi strutturali come le travi. Anche i mobili non sono esenti dal loro attacco e possono crearsi instabilità.

Un altro segnale distintivo della presenza dei tarli? Il rumore che le larve fanno quando consumano il legno soprattutto durante le ore notturne. Si tratta di un rumore di “rosicchiatura” a cui solitamente segue la presenza di segatura sul pavimento adiacente ai mobili o alle travi infestate. Come poter fare per risolvere il problema?

I metodi chimici di eliminazione dei tarli

Ci sono due approcci principali che possono risolvere la questione. Il primo prevede l’impiego di prodotti chimici con formulazioni apposite in grado di eliminare questi insetti. Nonostante la più rapida efficacia, tali metodologie potrebbero non essere apprezzate da alcuni per l’impatto che possono avere sull’ambiente e per la loro pericolosità per la salute.

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Esistono, in particolare, insetticidi liquidi dotati di apposito pennellino che ne consente una precisa e facile applicazione nei punti dove si trovano i forellini di sfarfallamento oppure muniti di siringa per poter consentire di iniettare direttamente nei buchini il prodotto. In altri casi, sono prediletti fumiganti che creano un ambiente tossico per le larve.

Infine, un’altra alternativa che viene spesso impiegata è rappresentata dagli spray, più utili nel caso in cui i mobili e gli oggetti posti sotto attacco da parte dei tarli siano di piccola dimensione. In ogni caso, i prodotti chimici presentano delle controindicazioni che non riguardano solo la salute dell’utente, come riportato in etichetta, ma anche il legno stesso, che potrebbe uscirne danneggiato.

Le alternative naturali

Nel caso in cui si preferisca optare per delle soluzioni che non prevedano impiego di prodotti di origine chimica e sintetica, potrebbe essere valido ed efficace, soprattutto per mobili di dimensioni molto piccole, il loro congelamento in freezer per almeno 48 ore, bloccando in maniera definitiva l’infestazione in atto.

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Condizione opposta al freddo intenso, ma altrettanto valida per rimuovere gli insetti dannosi è l’utilizzo dell’alta temperatura: l’esposizione dei mobili al solleone per alcuni giorni o l’utilizzo mirato di un phon per capelli nei punti in cui sono presenti i forellini di sfarfallamento sembrerebbero essere strategie efficaci.

Queste sono solo alcune delle tecniche che potrebbero essere messe in atto. Una volta eliminata l’infestazione, tuttavia, risulta fondamentale prevenirne di nuove. Come? Mantenendo areato l’ambiente, trattando periodicamente i mobili con protettivi naturali e sigillando i fori già presenti per evitare la deposizione di uova in futuro da parte degli esemplari femminili.

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